La termoformatura è un processo di produzione industriale che si adatta a molti e vari usi: dalla costruzione di carene e componenti per il settore automotive all’arredo di design, sono moltissimi gli oggetti di uso quotidiano che vengono oggi prodotti attraverso la termoformatura sottovuoto.
La realizzazione di imballaggi: termoformatura o stampaggio a iniezione?
L’avvento delle materie plastiche, anche in settori che prima non tenevano troppo in considerazione le enormi potenzialità dei polimeri, non poteva che coincidere con la rapida diffusione delle più evolute ed efficienti tecniche produttive. Lo stampaggio delle materie plastiche, per esempio, è un processo che può avvenire per iniezione di materiale a pressione all’interno di uno stampo oppure attraverso la suzione dell’aria, il cosiddetto vacuum o sottovuoto. Che differenza c’è tra lo stampaggio ad iniezione e la termoformatura? Innanzitutto, mentre lo stampaggio ad iniezione comporta l’applicazione di alte temperature ai materiali, la termoformatura sottovuoto può lavorare agevolmente a temperature più basse e con tempi e costi assai più contenuti. Il processo di stampaggio ad iniezione fa infatti uso di pastiglie di polimero, che vengono completamente fuse, mentre la termoformatura parte da una lastra o film di materiale plastico. Ciò significa che, in termoformatura, è sufficiente raggiungere la temperatura necessaria alla modellazione, ovviamente assai più bassa di quella necessaria per fondere il materiale. La nostra azienda è specializzata da oltre trent’anni nella termoformatura sottovuoto da lastra: una tecnica di lavorazione della plastica utilizzata, tra le altre cose, per la realizzazione di imballaggi e packaging. La termoformatura è il processo di produzione ideale per oggetti come blister, valigette e contenitori da imballaggio: si pensi a tutti i packaging che per qualche motivo devono essere trasparenti, sottili ed anche estremamente leggeri. La termoformatura da lastra consente di lavorare spessori molto ridotti di materiale, e di raggiungere livelli di precisione dell’ordine di grandezza inferiore al millimetro, anche senza passare per le successive fasi di rifinitura a CNC. Lo stampaggio ad iniezione, simile alla pressofusione da cui deriva, è più indicato per la produzione di oggetti in plastiche più dure, o con spessori maggiori di quelle richieste, per esempio, dall’imballaggio per gli alimentari.Il packaging: molto più di un semplice imballaggio!
Quando si parla di packaging non si può evitare il riferimento alla grande importanza acquisita, nel corso degli anni, dal confezionamento nell’ambito delle strategie di marketing e vendita dei prodotti più disparati. Parlare di packaging ed imballaggi, oggi, significa occuparsi della custodia e del corretto mantenimento del prodotto, ma anche saper coinvolgere già in fase progettuale quei fattori estetici ormai fondamentali per la commercializzazione di qualunque prodotto. La produzione di un packaging che sia rispondente al progetto e al desiderata del committente non può che essere dunque affidata a professionisti che possano seguire tutte le fasi della lavorazione e mettere il proprio know how al servizio delle esigenze estetiche e funzionali del prodotto. Ma gli imballaggi in plastica vanno ancora di moda? Potrà sembrare curioso, eppure gli imballaggi in plastica rappresentano oltre la metà di tutti gli imballi che quotidianamente viaggiano per il mondo. Perché dunque gli imballaggi in plastica sono ancora i più usati in tutto il mondo?- Gli imballaggi in plastica sono leggeri: pur incidendo per oltre il 50%, tutti gli imballaggi in plastica pesano soltanto il 17% del totale del packaging circolante;
- Gli imballi in plastica sono adatti all’uso alimentare: proteggono infatti i cibi dal punto di vista igienico, e aiutano a conservare i cibi deperibili, aiutando a ridurre gli sprechi e l’uso di conservanti;
- La plastica può garantire la sicurezza ed il corretto mantenimento dei prodotti sterili, per esempio quelli per uso medicale;
- Gli imballaggi in plastica possono essere trasparenti, e per la maggior parte lo sono: ciò consente l’ispezione da parte dell’acquirente, nonché la verifica dello stato del prodotto in tutte le fasi della commercializzazione;
- La plastica è un materiale in evoluzione: a differenza di materiali più tradizionali, la plastica sin dai suoi esordi cresce ed evolve parallelamente al progresso scientifico e tecnologico. Oggi, per esempio, è possibile applicare sui polimeri conduttivi dei microchip che riportano indicazioni importanti in merito al prodotto confezionato.